Sistemazione posizioni debitorie
Si tratta di accordi negoziati con un creditori per rivedere le condizioni di pagamento, allungare le scadenze, e ridurre gli interessi o le penali. Questa soluzione trova largo impiego con enti pubblici, banche e fornitori privati. Il risultato è un piano personalizzato che rispetta la reale capacità di rimborso del debitore, contemperando gli interessi di entrambe le parti e tutelando la continuità economica del debitore.
In pratica, attraverso un percorso di analisi della situazione finanziaria del debitore, vengono ridefinite in modo strutturato le modalità di rimborso: possono essere previste rate più sostenibili, una rimodulazione dei tassi di interesse, la rinuncia parziale a penali e more, oppure la combinazione di più strumenti di ristrutturazione del debito. Questo consente di evitare, per quanto possibile, l’avvio di procedure esecutive, il deterioramento del merito creditizio e l’aggravarsi dei costi legati al contenzioso.
Per le imprese, soprattutto PMI, tali accordi rappresentano uno strumento concreto di gestione della crisi di liquidità, perché permettono di preservare i rapporti con i creditori strategici (come banche e fornitori chiave), stabilizzare i flussi di cassa e pianificare il rientro dal debito in modo ordinato e compatibile con il piano industriale. Anche il creditore ne trae beneficio, potendo contare su una maggiore probabilità di recupero del proprio credito rispetto a scenari più conflittuali o di insolvenza conclamata.
Fonte: Refinanx
