La finanza aziendale si occupa della gestione ottimale delle risorse economiche di un’impresa per garantire la crescita, la sostenibilità e la competitività nel tempo. Nel 2025 la normativa italiana favorisce soluzioni strutturate per il risanamento del debito, tra cui la composizione negoziata della crisi e il concordato preventivo, strumenti che consentono di ristrutturare i debiti con l’approvazione dei creditori e di evitare, ove possibile, l’apertura di procedure liquidatorie più invasive.
In questo contesto, diventa fondamentale un’analisi accurata del bilancio e della situazione patrimoniale, economica e finanziaria per disegnare piani di rilancio realmente efficaci, coerenti con la capacità prospettica di generare cassa. Le imprese sono inoltre invitate a predisporre piani industriali e finanziari dettagliati che dimostrino la sostenibilità futura dell’attività, la ragionevolezza delle ipotesi utilizzate e la fattibilità delle misure proposte (ad esempio interventi su costi, ricavi, struttura del capitale e fabbisogno di liquidità).
Tali piani, spesso accompagnati da business plan pluriennali e da analisi di scenari, hanno l’obiettivo di preservare la continuità aziendale, ridurre il rischio di insolvenza e ottimizzare il soddisfacimento dei creditori tramite strumenti stragiudiziali (accordi di ristrutturazione del debito, saldo e stralcio, moratorie bancarie) o giudiziali (concordato preventivo, piani attestati). Un approccio proattivo e pianificato permette all’impresa di gestire con maggiore controllo la fase di crisi, dialogare con il sistema bancario e gli altri stakeholder e porre le basi per un riequilibrio strutturale della propria posizione finanziaria.
Fonte: Refinanx